venerdì 2 maggio 2008

Secondo canto dell' Eneide: riassunto

Durante il banchetto che viene dato in onore dei Troiani, Enea racconta la propria storia e le vicende che lo hanno portato a Cartagine.
L'astuto Ulisse aveva trovato il modo di riuscire ad entrare a Troia: fatto costruire un enorme cavallo di legno, si sarebbe nascosto al suo interno insieme ad altri soldati. I Troiani, spinti dall'acheo Sinone che li aveva informati della partenza dei Greci, e dalla curiosità, portarono il cavallo all'interno della città, incuranti degli avvertimenti di Cassandra.
Usciti nella notte dal ventre del cavallo, i Greci, aprirono le porte al loro esercito e distrussero Troia. Enea, svegliato improvvisamente dal fantasma di Ettore, aveva visto ciò che stava accadendo. Andando per la città, vide Elena e avrebbe voluto ucciderla ma Venere gli disse di fuggire dalla città con la sua famiglia.
L'eroe, fuggendo, portò con sè il padre Anchise caricandoselo sulle spalle, insieme al figlio Ascanio ed alla moglie Cerusa che, però, rimasta indietro, morì nella catastrofe generale.


Riassunto corto
Durante il banchetto viene chiesto ad Enea di raccontare le sue avventure. Egli narra dell'inganno di Ulisse e della propria fuga, suggerita da Venere.

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