Giovanni Drogo, all’età di ventuno anni, arriva alla Fortezza Bastiani, la sua prima destinazione dopo essere stato nominato tenente.
La fortezza è posta ai confini settentrionali del regno. Essa serviva come avamposto in caso di attacchi tartari dal regno del nord, un tempo ostile. Da molti anni, però, non ci sono più attacchi nemici e la fortezza è rimasta soltanto un’inutile costruzione.Al suo interno, tuttavia, tutto continua a essere gestito come un tempo, ed una specie di attrazione impedisce ai soldati di andarsene. Essi sono incoraggiati a restare dalla speranza di vedere apparire, un giorno, nel grande deserto, i nemici, per combatterli e diventare così eroi. Drogo è attratto, come tutti quelli che vi giungono, da questo luogo e dalle sue monotone giornate; infatti, quando, dopo quattro lunghi anni di servizio, torna in città, si sente smarrito e inutile e vi fa ritorno.
Aspettando i nemici, Drogo e i suoi compagni, consumano la loro vita; trascorrono così molti anni. Alcuni dei suoi compagni moriranno, ma non a causa dei nemici. Augustina, vittima del freddo, e Lazzari a causa delle severe regole della fortezza che impediscono di accedervi senza parola d'ordine. Altri lasceranno la fortezza ancora giovani oppure ormai vecchi.
Proprio quando i nemici avanzano verso il confine, Drogo lascia la fortezza, a causa di una grave malattia e della vecchiaia. Morirà da solo, in una stanza di una locanda della città. Logorato dalla malattia e tra gente sconosciuta, non muore tristemente ma con il sorriso sulle labbra, pensando di dimostrare il suo valore affrontando la morte con dignità.
sabato 12 luglio 2008
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